Nel 2023 l’intelligenza artificiale è un argomento sempre più diffuso e vicino a noi, nonostante ciò non perde la sua forza attrattiva e fantascientifica che per decenni ha suscitato interesse nel pubblico attraverso film, serie tv e romanzi.
Giovedì 28 settembre arriva nelle sale “The creator” il nuovo film di Gareth Edwards (Rogue One) che affronta il tema dell’intelligenza artificiale con una storia di conflitto tra uomo e macchina.
The creator- la trama
In un futuro dove uomini e androidi dotati di AI sono in conflitto fra loro, Joshua, un ex-agente viene incaricato di trovare il “creatore”, colui che ha programmato le AI perché muovano guerra contro gli uomini. L’arma creata dal creatore, però, è un androide con le sembianze di una bambina…
“The creator” – tra dovere e morale
Al centro delle vicende vi è Joshua, un tormentato ex agente che ritorna in missione, ignaro della sfida che dovrà compiere, una sfida che solo in parte può essere affrontata con le armi. Joshua, infatti, si troverà davanti ad una scelta morale: andare contro agli ordini e contro alla sua stessa specie e risparmiare una bambina AI o seguire i comandi e distruggere la bambina. Una forma di robot che ha le sembianze di una bambina, che parla come una bambina e che infine sembra provare le stesse emozioni di una bambina in carne ed ossa.
In questo film troviamo nuovamente la formula dell’accoppiata uomo e bambina contro il mondo (the last of us, 65 fuga dalla terra ecc…) e nonostante sia un trope abbastanza diffuso nell’ultimo anno non cade mai in una messa in scena melensa e banale, ma anzi il rapporto tra i due funziona e trasmette grande empatia allo spettatore.
“The creator” è un film visivamente incredibile, uno spettacolo per gli occhi dello spettatore: dalle ambientazioni, alla fotografia fino alle coreografie dei combattimenti dei protagonisti. Per quanto riguarda la parte narrativa, il film riesce a coinvolgere il pubblico su più fronti: l’interesse per la storia, l’empatia e il dilemma morale. Un protagonista diviso tra l’obbligo di adempimento di un compito che mette d’accordo tutta la sua specie e il dovere morale che sente dentro di sé.
Dilemma morale che passa anche attraverso gli occhi del protagonista, il quale, posto davanti ad una bambina considerata arma, non può che chiedersi quale sia il confine tra l’uomo e la macchina quando quest’ultima prova dei sentimenti.
Soffermandosi solo sulla trama e sui temi trattati si potrebbe pensare che sia un film che ha il sapore del “già visto”, tuttavia sarebbe interessante ricercare originalità assoluta nei film fantascientifici degli ultimi decenni. Nonostante il film abbia diversi tòpos tipici del genere e richiami altre opere non si può definire un film ripetitivo o banale. La sua forza è sicuramente quella di creare un certo tipo di coinvolgimento celebrare ed emotivo con lo spettatore.
“The creator” non sarà il film fantascientifico più rivoluzionario della storia ma è sicuramente un film avvincente.
Al regista e al coordinatore del casting va’ anche dato il merito di aver scovato un giovane talento: Madeleine Yuna, giovane attrice che interpreta magistralmente Alfie la bambina-androide.