1984, un giovanissimo Denis Villeneuve entra al cinema per vedere la trasposizione cinematografica di uno dei libri che lo aveva fatto sognare da bambino. Il film era “Dune” diretto da David Lynch che non aveva soddisfatto le aspettative del pubblico e nemmeno di quel ragazzo che aveva amato il libro di Herbert. Villeneuve covava in sé il desiderio di riproporre un nuovo adattamento, ma ciò che non poteva immaginare è che qualche decennio dopo la sua trasposizione avrebbe ricevuto il plauso della critica e del pubblico.
2024, esattamente quant’anni dopo esce al cinema la seconda parte di “Dune” (ricordiamo che il film ha affrontato una pandemia e uno sciopero durato mesi) che sigilla quella che potrebbe diventare negli anni una delle saghe che vedremo e rivedremo al pari di “Star Wars”.
DUNE PARTE 2: DOVE ERAVAMO RIMASTI
Alla fine della prima parte il giovane Paul Atreides (Timothèe Chalamet) era riuscito a salvarsi insieme alla madre Lady Jessica (Rebecca Ferguson). In questo secondo film, Paul segue i fremen e Chani (Zendaya), con cui ha un legame sempre più intenso, su una strada che lo porta al desiderio di vendetta contro chi ha distrutto la sua famiglia e alla volontà di impedire che gli eventi futuri che solo lui vede si manifestino realmente.
Ricordo che questo film concluderà la seconda metà del primo libro della saga di Herbert.
“Dune- parte due” è ricca di eventi, rivelazioni, azione e colpi di scena.
La prima parte era una lunga introduzione volta a preparare lo spettatore a questo momento: il momento in cui si cambia la storia del cinema sci-fi e ci si addentra pienamente nel mondo di Dune.
Timothèe Chalamet e Zendaya nei panni di Paul e Chani
DUNE PARTE 2- EVOLUZIONE
Con “Dune parte 2” lo spettatore si trova davanti a una storia stratificata che oltre al fascino delle imprese del giovane Atreides contiene anche un tratto politico-sociale. Come spesso avviene nella letteratura epica, fantascientifica e fantasy, le vicende che vediamo di mondi e tempi lontani rispecchiano alcune tra le caratteristiche umane e sociali primordiali e universali che trascendono il tempo e lo spazio.
Ecco quindi che dopo aver introdotto lo spettatore all’interno dell’immaginario del cult, aiutato anche dalle musiche immersive di Zimmer, il regista mostra i lati più politici della storia e i tratti più complessi dei suoi personaggi.
Vediamo, infatti, l’evoluzione di Paul (che saga sarebbe se non ci fosse un’evoluzione del suo protagonista?) e del suo rapporto non solo con Chani ma anche con i Fremen e con sé stesso. In questo film vediamo anche un approfondimento del personaggio di Chani, mentre vengono introdotte altre figure come Irrulan Corrino (Florence Pugh) e Margot Fenring (Lèa Seydoux). Tra le nuove entrate nel cast spicca sicuramente un inedito Austin Butler nei panni di Feyd- Rautha Harkonnen, in un’interpretazione ammaliante e disturbante che fin dalla prima scena lascia trasparire la vera natura sociopatica del suo personaggio.
Austin Butler interpreta Feyd- Rautha Harkonnen
L’analisi piscologica dei personaggi non passa solo attraverso il singolo, ma anche attraverso l’atteggiamento dei popoli. Quella che viene messa in scena è difatti una società nelle sue sfaccettature. In particolar modo, oltre ai vari intrighi politici degli Harkonnen e dell’imperatore, viene mostrato l’inserimento di Paul Atreides nei Fremen attraverso gli avvenimenti e le loro interpretazioni dettate convinzioni tradizionali. Aspetto che sicuramente sarà approfondito nel nuovo capitolo “Il messia” (sebbene il terzo film non sia stato ancora annunciato).
Questi aspetti più teoretici non si inseriscono mai a discapito di una narrazione dinamica, anzi si uniscono in un connubio perfetto.
DUNE: IL GRANDE CINEMA DI FANTASCIENZA
La fantascienza che porta sullo schermo Villeneuve è epica travestita da Blockbuster: è un progetto sontuoso ma è anche grande intrattenimento. Si allinea ai film che sbancano al botteghino, ma al contempo conserva anche tratti autoriali. Sopra ogni cosa è una grande esperienza cinematografica che porta lo spettatore a volerne ancora e ancora. In Dune il protagonista è proprio lo spettatore che viene immerso completamente nelle dune del deserto di Arrakis. Ciò avviene grazie alla perfetta regia di Villeneuve che lascia percepire la sua profonda ammirazione verso quest’opera, un’ammirazione che trasmette anche allo spettatore.
Questo è il grande cinema di fantascienza. Questo è Dune.
“Dune- parte due” è al cinema dal 28 febbraio e se volete assistere a una grande esperienza cinematografica di cui parleremo negli anni, non dovreste lasciarvelo sfuggire.
Dune – Parte Due | Trailer Ufficiale (youtube.com)
Il trailer ufficiale del film