“ZALBE MADIRA KOLSTONAM, KOLSTONAM!”
TRAMA IN BREVE:
Uncle from another world ci racconta la storia dello zio di Takafumi, risvegliatosi da un coma lungo 17 anni.
Lui dice di aver trascorso questo tempo in un’altra dimensione, circondato da personaggi bellissimi, mentre lui era brutto. Ha anche imparato ad usare la magia.
Mentre tutti i parenti lo ripudiano considerandolo pazzo, il nipote, che assiste alle sue doti magiche, decide di tenerlo con sé.
E di farci soldi su internet.
RECENSIONE:
Siamo abituati a protagonisti che narrano di sé stessi. Di come siano il fulcro della storia, il tassello importante, quelli di cui conosciamo tutto.
Più difficile è trovare storie in cui un personaggio qualunque ci racconta la storia di qualcun altro, o meglio, del protagonista. Uncle from another world ci regala proprio questo.
Takafumi poteva essere chiunque e nessun’ altro.
Una scelta vincente che non solo mi ha incuriosita, ma mi ha fatta affezionare ad entrambi i personaggi.
Vedere come Takafumi cerca di insegnare allo zio come funzionano internet e i cellulari è stato come vedere me con qualsiasi parente. Allo stesso modo, vedere lo zio che cerca di stare al passo con i tempi è esilarante.
La coesistenza di due generazioni così diverse, che vivono a cavallo fra un momento storico e un altro, è rappresentata benissimo sullo sfondo della cultura nerd: i rimandi a programmi tv, videogiochi, console, riviste e fumetti saranno per qualcuno fonte di grande nostalgia. insomma, uncle from another world fa esattamente quello che ci si aspetta: ci parla dello zio che arriva da un altro mondo e ci costringe a guardare alla realtà attraverso le sue lenti.
le due narrazioni parallele, la vita condivisa da zio e nipote e la storia dello zio in quel mondo da videogioco, regalano alla storia quella sensazione di “racconto dei tempi dei nonni”.
Un volume denso, divertente, ricco di spunti sulla cultura del mondo nerd che vale la pena portarsi a casa.
CONSIDERAZIONI FINALI:
Non ho la più pallida idea di dove la storia voglia andare a parare, ma mi sono divertita da morire. la vena tragicomica che emerge dalla narrazione di Uncle from another world è qualcosa di micidiale. lo zio parla del suo essere stato quasi ammazzato con lo stesso volto scuro che ha quando pensa alla sua amata console ormai superata.
Mi sono immedesimata in Takafumi così tanto che le sue considerazioni sullo zio erano le mie. mi sono fatta le stesse domande e, forse, avrei approfittato dei poteri dello zio nello stesso identico modo. sopratutto per le spedizioni.Ho riso ad ogni kuras kiuora, e non vedevo l’ora di continuare a scoprire delle avventure che aveva vissuto.
Non c’è solo la parte divertente, però; uncle from another world regala tante piccole chicche sull’evoluzione del linguaggio, della caratterizzazione dei personaggi ecc, nel corso dei capitoli. Questo gli conferisce un valore ancora più grande. mi sono trovata di fronte ad un titolo che può essere letto e apprezzato a pieno da un target ampissimo di persone.
Panini si porta a casa un titolo fuori dagli schemi capace di regalare tanto.
Adesso, non mi resta che vedere l’anime, disponibile su Netflix, perché non penso di poter aspettare l’uscita del secondo volume.
E che dire amici di Comics Nerdc…kuras kiuora!