Nosferatu- Com’è il remake del grande classico? recensione

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Era il 1922 quando a Berlino veniva proiettato per la prima volta “Nosferatu il vampiro” film diretto da Friedrich W. Murnau considerato uno dei capisaldi del cinema horror e dell’espressionismo tedesco.

Nel 1979 il film ottiene il suo primo remake diretto da Herzog “Nosferatu il principe della notte”.

Ora, dopo più di quarant’anni il vampiro più famoso della storia del cinema torna nelle sale in un film diretto da Robert Eggers.

Nosferatu- di cosa parla il film di Eggers

Germania 1838, Thomas Hutter (Nicholas Hoult) si è appena sposato con la giovane Ellen (Lily Rose Deep), tuttavia deve allontanarsi subito per lavoro, infatti, viene mandato in Transilvania per finalizzare la vendita di una tenuta dell’inquietante conte Orlok. Thomas si accorge subito che qualcosa non va nella casa e soprattutto nel conte Orlock che vedremo presto avere una morbosa ossessione nei confronti di Ellen…

Lily- Rose Deep in una scena del film

Universal Pictures Italia

Nosferatu- com’è l’opera di Eggers

Il regista di “The lighthouse” e “The VVitch” porta l’horror nelle sale attraverso una figura millenaria: il vampiro.

Il folklore è stato fin da subito un elemento chiave all’interno della filmografia di Eggers, si pensi alla strega presente in The VVitch o alla sirena di The lighthouse, il mito e l’oblio che si cela dietro di esso sono una parte fondamentale della sua poetica.

Arriviamo, dunque, a Nosferatu, vampiro liberamente ispirato al Dracula di Bram Stoker che ora torna al cinema in una veste gotica e folkloristica.

Il Nosferatu di Eggers omaggia molto il primo film di Murnau, attraverso giochi di luci e ombre e figure deformi che riprendono proprio lo stile espressionista.       

 Allo stesso tempo, però, Eggers ricerca una sua personale versione di Nosferatu. Innanzitutto, ci mostra fin da subito su chi sarà realmente concentrata la narrazione: Ellen. Sfidando dunque il suo stesso titolo, il personaggio principale scelto dal regista è proprio la giovane che passa dunque da essere l’oggetto del desiderio ad essere soggetto. Certo, il vampiro è pur sempre il fattore scatenante, ma ogni azione ruota attorno a Ellen.

Ellen sembra essere un collegamento tra il mondo dei vivi e il mondo delle tenebre, difatti inizierà a sentire un’oscura presenza nei suoi sogni che diventeranno sempre più vividi facendola apparire “isterica” agli occhi altrui.

Razionale e Irrazionale

La contrapposizione tra il razionale e l’irrazionale è forte nel film ed Ellen ne è l’emblema, un ponte fra due mondi. Non solo, Ellen è la rappresentazione della femminilità in doppia veste: da un lato, per la sua delicatezza e iniziale devozione al suo amore, sembra essere “pura” e irraggiungibile, dall’altro è anche l’incarnazione del desiderio e della frustrazione sessuale. La componente erotica è infatti, una parte sapientemente presente (dall’altro canto “Nosferatu” è liberamente ispirato a Dracula), non scade mai nel volgare, ma la si percepisce soprattutto perché legata a un aspetto più profondo e in parte all’attrazione verso l’oscuro. La storia di Nosferatu è una storia di dualismi, non solo nei tratti interiori dei personaggi ma anche nello scontro fra di loro- anche in senso estetico- come il conte inquietante e la giovane Ellen legati da un’inspiegabile attrazione e ossessione.

NOSFERATU_FP_00130_R A carriage approaches Orlok’s castle in director Robert Eggers’ NOSFERATU, a Focus Features release. Credit: Courtesy of Focus Features / © 2024 FOCUS FEATURES LLC

Nosferatu-l’estetica

Questa dicotomia di bellezza e terrore è ripresa anche visivamente attraverso la fotografia del film che richiama la tradizione romantica ricordando i quadri di Turner e Friedrich e ovviamente anche il cinema horror delle origini.

Nosferatu- una scena del film

Nosferatu- considerazioni finali

Il “Nosferatu” di Eggers porta in sala un tipo di horror diverso rispetto a quelli recenti. Non si tratta di un horror che vuole spaventare attraverso jumpscare e simili, ma di un’opera che vuole inquietare attraverso le atmosfere mortifere e folkloristiche.

Il film non è un capolavoro e sicuramente dividerà il pubblico, ma è senza riserve un’opera interessante e visivamente accattivante.

Al di là poi del gusto estetico, la storia intrattiene molto bene anche se superata la prima metà la narrazione tende a rallentare un po’.

Per quanto riguarda la scelta del cast è ottima e in particolare spiccano l’interpretazione vocale di Bill Skarsgard nei panni del conte Orlock (proprio per questo consiglio la visione in lingua originale, il lavoro sulla voce fatto da Skarsgard è incredibile) e le espressioni di puro terrore di Nicholas Hoult (non si vedeva una faccia così terrorizzata dai tempi di “Get out”).

Nicholas Hoult in una scena del film

“Nosferatu” vi aspetta al cinema dal 1 gennaio.

NOSFERATU | Trailer Ufficiale 2 (Universal Studios) – HD

Il trailer ufficiale del film

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