Mieruko-chan (見える子ちゃん, “La ragazza che può vederli”) è un manga scritto e illustrato da Tomoki Izumi che, nel corso del 2018, fu serializzato inizialmente online sul sito ComicWalker, per poi essere pubblicato successivamente in forma cartacea. In Italia ad occuparsi della pubblicazione è stata Planet Manga. Questi si è subito differenziato dagli altri prodotti del suo genere in quanto distante dall’essere il classico horror-sovrannaturale narrante esclusivamente fatti ed eventi spaventosi con l’obiettivo di far saltare il lettore (attraverso jump-scare). Qui gli elementi vengono a mescolarsi e a confondersi al fine di introdurre lo spettatore in un incrocio tra paura e divertimento, tra la classica commedia scolastica, piena zeppa di momenti esilaranti e di gags e il naturale e terrificante timore insito nel dramma horror.
La trama
Come vi comportereste se improvvisamente iniziaste a vedere delle creature mostruose e talvolta gigantesche, che si aggirano intorno a voi col fiato sul collo? E se, addirittura, vi rendeste conto che solo voi potete vederle? È la storia della nostra protagonista, Miko Yotsuya, personaggio raffigurante la classica studentessa liceale la cui vita viene stravolta da questo bizzarro fenomeno. Difatti, un giorno, improvvisamente, Miko inizia a vedere queste orribili creature, le quali sembrerebbero aggirarsi quotidianamente nella realtà di tutti, essendo però notate nell’effettivo solo da lei. Nonostante il chiaro terrore insito nel suo animo, quando queste sembrano essere molto vicine a lei, dal suo sguardo ella non lascia trasparire alcunché, cercando in tutti i modi di evitarle fingendosi indifferente nei loro riguardi.
La narrazione ruota intorno alle strane e assurde vicende riguardanti la giovane Miko, spesso accompagnata dalla sua carissima amica Hana e, grazie al mix sopraenunciato, procede in maniera scorrevole, non eccessivamente pesante né tanto meno noiosa.
Sostanzialmente le vicende di Mieruko-chan raccontano proprio la storia della “nuova” quotidianità a cui Miko è costretta per cause di forza maggiore. Difatti, dovrà vivere situazioni di vita davvero singolari e dovrà gestirle al meglio, con sangue freddo e fermezza, rimanendo il più possibile impassibile a ciò che le accade.
Durante la narrazione, tuttavia, si mantiene all’oscuro il motivo che si cela dietro l’acquisizione di questi strani poteri, così come quale significato abbiano queste creature spaventose che girovagano per la città. Inoltre, non ci troviamo di fronte ad una singola specie di “creature della mitologia giapponese”, ma ad un insieme delle più svariate specie di queste che vivono nel mondo. Di conseguenza, possiamo affermare quanto questa lettura, in realtà, vada anche oltre, in modo tale da farci esplorare un mondo vasto ed interessante come quello dei mostri giapponesi, catapultandoci, nel mentre, sempre più verso la soluzione del dilemma.
Cast di personaggi: un mix perfetto
Punto centrale della narrazione è logicamente la nostra protagonista. Miko, come si evince sin da subito, è una timida ragazza liceale, tranquilla e pacata, dall’aspetto a tratti incupito. Il suo relazionarsi con gli altri, amici e familiari, combinatamente al suo aspetto, rendono perfettamente l’idea di quanto, in realtà, la scelta di queste piccolezze sia perfettamente ragionata. Ciò che però stupisce di più della nostra Miko è indubbiamente il suo temperamento.
La sua incredibile capacità nel fingersi inconsapevole dinanzi ad orrori di tale portata è indubbiamente il tratto caratteristico che la distingue da tutti gli altri. Ovviamente il terrore è ben nascosto ma comunque ben presente. Ciò è a maggior ragione rimarcato dal fatto che le creature ricercano continuamente attenzione nei loro riguardi. In qualche modo e per qualche assurdo motivo il loro interesse ruota proprio intorno al fatto di voler essere visti da qualcuno.
Tuttavia, nonostante la scaltra Miko sia costruita ad hoc ed in maniera eccelsa, i personaggi secondari non sono da meno. Certamente sullo sfondo della storia ma comunque essenziali per la sua evoluzione.
L’amica più stretta di Miko, Hana Yurikawa, è esattamente il suo opposto. Sempre dolce, socievole ed estremamente cortese, le risulta naturale essere sempre positiva. L’altro aspetto che la differenzia da Miko è la sua essenziale natura da fifona. Inoltre, Hana è una grande mangiona, sempre affamata, vorrebbe ingozzarsi in qualsiasi momento. Il tutto sembra estremamente futile alle vicende ma in realtà è estremamente essenziale in quanto, anche questa magnifica co-protagonista, avrà un ruolo fondamentale nelle vicende e lo vedremo sempre più, volume dopo volume. Inoltre, nel corso della narrazione, in particolar modo dai volumi successivi, sono sempre più i personaggi che andranno ad intrecciarsi nelle vicende e che aiuteranno a snodare molti punti cruciali della trama.
Il disegno: tetro e delicato al contempo
Il disegno è sicuramente un aspetto, nella lettura di manga e fumetti in genere, che salta all’occhio, prima di tutto il resto. La qualità percepita qui è parecchio alta: i tratti delicati con cui vengono disegnate le figure dei personaggi umani sono radicalmente in contrasto con l’assoluto terrore sprigionato dalle figure mostruose che, invece, sono marcatamente evidenziate e costruite. Difatti, ciò che viene più riconosciuta all’opera, è proprio la capacità artistica che vige dietro la costruzione di questi mostri, resi graficamente in maniera emblematica.
Conclusioni
Le vicende di Miko e delle sue amiche riescono ad incuriosire, a tenere incollati alle pagine per riuscire a capire cosa succederà di nuovo alla nostra protagonista, se prima o poi verrà svelato il mistero dietro l’acquisizione dei suoi poteri oppure no, se Miko è davvero l’unica persona che può vedere questi esseri e tanto altro. Insomma, proprio come i tasselli di un puzzle, tutto sommato, ponderando bene qualità artistica, costruzione e caratterizzazione dei personaggi, così come trama e complessità delle vicende, indubbiamente Mieruko-chan è un manga con alto potenziale che potrebbe stupirci sempre più nel corso della sua lettura.