Air: La Storia del Grande Salto – La recensione

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«Una scarpa è solo una scarpa finché mio figlio non la indossa»

Ben Affleck torna alla regia e ci regala un film splendido basato una storia reale che ha cambiato per sempre la vita di tantissime persone e il destino della Nike. Air: La storia del Grande Salto diverte ed emoziona più di quanto ci si possa aspettare, facendosi largo per prendere posto tra i migliori film del 2023.

«Una scarpa è solo una scarpa finché mio figlio non la indossa»

Nel 1984 la Nike era un’azienda ancora giovane che copriva solo il 17% del mercato, sovrastata da Adidas e Converse, soprattutto nel settore che riguardava le scarpe da basket. Le cose cambiarono improvvisamente quando l’azienda di Beaverton, allora famosa per le sue scarpe da running, riuscì a mettere sotto contratto la futura stella NBA Michael Jordan.

Ma come si è arrivati a sottoscrivere questa partnership senza precedenti? Ben Affleck ce lo racconta in Air: La Storia del Grande Salto, un film che ripercorre i momenti più significativi che portarono a questo accordo che fino a poche settimane prima era impensabile. Ovviamente, come spesso accade in questo tipo di film, alcune cose sono romanzate, ma la sceneggiatura di Alex Convery permette ad Affleck di dirigere in modo eccellente un cast perfetto.

Una delle curiosità più importanti che riguarda il cast è legata a Viola Davis. L’attrice è stata infatti scelta dallo stesso Jordan per interpretare sua madre. Una scelta vincente, come quella che Sonny Vaccaro(Matt Damon), manager Nike, fece scegliendo l’allora promessa nascente del Basket Michael Jordan. Il momento in cui Matt Damon e Viola Davis si ritrovano uno di fronte all’altro per la prima volta è senz’altro il più significativo e rappresentativo della pellicola.

Tutto il cast ha comunque un impatto importante, lo stesso Affleck offre una prova spiazzante interpretando il CEO di Nike che si prese il rischio di seguire la folle idea di Sonny. Era dai tempi di Argo che aspettavo una nuova perla di Ben Affleck, che quando si cimenta nel doppio ruolo di attore e regista non sbaglia praticamente mai.

LA BELLEZZA DEGLI ANNI ’80 E IL CORAGGIO DI OSARE

Fin dall’inizio si respira a pieni polmoni l’atmosfera degli anni ’80. Non a caso l’inizio del film mostra personaggi e luoghi iconici di quel periodo. La maggior parte del film si svolge all’interno della sede della Nike, ma le poche cose che si vedono all’esterno hanno il marchio del 1984, l’anno che cambiò la vita della famiglia Jordan e di migliaia di altri atleti.

Quell’accordo senza precedenti fu deciso dalla madre di Jordan, convinta dal colloquio con Sonny e gli altri membri del team Nike. Un colloquio che suo figlio non avrebbe neanche voluto tenere, in quanto per lui la Nike non era un opzione valida. Un elemento che dimostra l’importanza che ha avuto Deloris Jordan nelle scelte dell’uomo che ancora oggi è lo sportivo più conosciuto al mondo.

Durante il film sono tanti i momenti in cui viene da pensare che se Jordan non avesse scelto Nike oggi non avremmo avuto un icona del genere. E’ vero che Michael Jordan sarebbe stato comunque fortissimo, ma se avesse scelto Adidas o Converse sarebbe stato uno dei tanti per loro. La forza di Nike fu quella di proporgli qualcosa di diverso, un grande salto che il film rappresenta in ogni scena.

CONSIDERAZIONI FINALI

Non è facile riuscire a creare phatos quando si sa già dove le vicende del film andranno a parare, ma la bravura del cast e del regista, oltre all’ottima sceneggiatura, rendono Air un film emozionante e anche divertente. Dove le battute arrivano sempre al momento giusto e smorzano la tensione che si crea tra i protagonisti della vicenda.

Non so ancora se questo è il miglior film di Affleck, per decretare questa mia particolare classifica aspetto di rivederlo, ma è sicuramente uno dei migliori film “sportivi” che sia mai stato fatto. Il tutto senza sfruttare praticamente mai la figura di Michael Jordan… geniale!

DAL 6 APRILE AL CINEMA

In AIR – LA STORIA DEL GRANDE SALTO, Matt Damon interpreta il manager della Nike esperto di basket, Sonny Vaccaro; Ben Affleck ha il ruolo del fondatore e CEO della Nike, Phil Knight; Jason Bateman (della serie TV Ozark) è Rob Strasser, Vicepresidente del Marketing della Nike; Chris Tucker (del franchise Rush Hour – Due mine vaganti) è Howard White, collega e consigliere di Sonny; Chris Messina (della miniserie TV Sharp Objects) è David Falk, l’agente di Jordan; Marlon Wayans (Respect) è George Raveling, uno degli allenatori di Jordan alle Olimpiadi del 1984, mentre Viola Davis interpreta la madre di Michael, Deloris Jordan.

Fanno parte del cast principale anche Matthew Maher (Captain Marvel) nel ruolo di Peter Moore, direttore creativo della Nike, e Julius Tennon (The Woman King) nei panni del padre di Michael, James Jordan.

Affleck ha diretto il film da una sceneggiatura di Alex Convery. Prodotto da Affleck e Damon insieme a David Ellison, Jesse Sisgold, Jon Weinbach, Madison Ainley, Jeff Robinov, Peter Guber e Jason Michael Berman. La produzione esecutiva è invece di Dana Goldberg, Don Granger, Kevin Halloran, Michael Joe, Drew Vinton, John Graham, Peter E. Strauss e Jordan Moldo.

TEAM CREATIVO

La squadra creativa che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia tre volte premiato con l’Oscar, Robert Richardson (Hugo Cabret; The Aviator; JFK – Un caso ancora aperto), lo scenografo François Audouy (Le Mans ’66 la grande sfida; Logan – The Wolverine), il montatore premio Oscar, William Goldenberg (Argo; The Imitation Game; Zero Dark Thirty), la costumista Charlese Antoinette Jones (Judas and the Black Messiah), con la supervisione musicale di Andrea von Foerster (Yellowstone).

Amazon Studios e Skydance Sports presentano AIR – LA STORIA DEL GRANDE SALTO, una produzione di Artists Equity e Mandalay Pictures. Il film sarà al cinema dal 6 aprile 2023 distribuito da Warner Bros. Pictures.

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