26 anni dopo il primo capitolo di Scream non avrei mai pensato di ritrovarmi di fronte ad un nuovo sequel di questa saga che avesse ancora qualcosa da dire, soprattutto dopo che il quarto capitolo del 2011 non esaltò critica e pubblico.
Il buon successo di questo film è dovuto anche al fatto che non ha paura di deridere la sua stessa esistenza, e la sceneggiatura di James Vanderbilt e Guy Busick è costellata di battute che fanno costantemente satira sia sul fandom tossico(problema di qualsiasi saga) che sulla recente ossessione di Hollywood per i “requel”.
Questa nuova formula non è una garanzia di successo, sopratutto se non la si utilizza in modo equilibrato. L’equilibrio nelle scelte è esattamente quello che avviene con Scream, anche con il ritorno di Sidney Prescott (Neve Campbell), Dewey Riley (David Arquette) e Gale Weathers (Courteney Cox), personaggi iconici del franchise.
Il film inizia con una scena molto familiare: la giovane Tara Carpenter (Jenny Ortega), a casa da sola, in attesa della visita di un amica. Il telefono squilla e presto una voce le chiede se le piacciono i film dell’orrore, fino all’ingresso immancabile di Ghostface. A cambiare, rispetto ai film precedenti, è l’epilogo di questa scena. Ed è proprio dopo questa scelta che ho cominciato a percepire che le cose potevano farsi interessanti.
L’inizio del film è solo il primo di molti richiami all’originale del 1996. C’è ovviamente un nuovo gruppo di potenziali vittime o assassini. Tra loro ci sono Sam (Melissa Barrera), sorella di Tara, Richie (Jack Quaid), fidanzato di Sam, Wes Hicks (Dylan Minnette), figlio dell’attuale sceriffo Judy Hicks (che segna il ritorno di Marley Shelton), e i gemelli Mindy e Chad (Jasmin Savoy Brown e Mason Gooding).
I veterani della saga sono spinti nel ruolo di mentori, aiutando questa nuova generazione a superare questo male minaccioso. Il tutto gestendo il solito film nel film, situazione che questa volta risulta ancora più centrata.
Ho apprezzato molto i cambiamenti e il fatto di non voler copiare in tutto e per tutto l’originale, perché il nuovo Scream non sarebbe mai stato all’altezza del suo omonimo. Aveva bisogno di freschezza, mantenendo però lo spirito del classico di Wes Craven, dove le uccisioni erano brutali e la tensione non si allentava sin dall’inizio. Alla fine del film direi che la missione è stata compiuta in modo brillante dai registi Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett.
Negli extra troviamo uncommento audio a cui partecipano il produttore James Vanderbilt, lo sceneggiatore Guy Busick, i registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett e il produttore esecutivo Chad Villella.
Come al solito non possono mancare le scene eliminate, oltre ad una featurette dal titolo New Blood di oltre sette minuti con filmati dietro le quinte e cast e troupe che parlano del film originale che ha dato il via alla saga. Un’esplorazione dei nuovi personaggi e le varie connessioni con l’originale. Molto interessante anche Bloodlines, con Neve Campbell, Courteney Cox e David Arquette che parlano per 8 minuti della connessione dei personaggi con i vari film della saga e della maschera di Ghostface.
Chiude In The Shadow of The Master, un bellissimo omaggio di circa 7 minuti a Wes Craven e al suo lavoro per costruire il franchise di Scream. Un’eredità che ora avrà almeno un altro sequel. L’ultimo extra riguarda la visione del trailer dell’originale Scream del 1996.
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