Dream Scenario fra traumi e trend – Recensione

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Dopo il successo di Sick of Myself, il regista Kristoffer Borgli firma Dream Scenario, il suo primo film in lingua inglese prodotto da Ari Aster e distribuito da A24 (in Italia da I Wonder Pictures). Una commedia amara e tagliente sulla celebrità, sui social network e sulla nostra società.

Di cosa parla Dream Scenario?

Paul Matthews è un professore di biologia con una vita monotona e ordinaria: ha una moglie, due figlie, una bella casa e un’esistenza tranquilla. Ma questa routine così confortante viene spezzata quando Paul comincia a comparire nei sogni di decine, centinaia, poi migliaia di persone in tutto il mondo, diventando suo malgrado una celebrità. Da qui assistiamo prima all’ascesa e poi al declino di un uomo comune che diventerà presto vittima di un sistema molto più grande di lui.

Come qualcuno avrà già intuito, il film prende ispirazione da una leggenda metropolitana che spopolò su Internet qualche anno fa. Nei primi anni duemila diverse persone cominciarono a raccontare di aver sognato lo stesso individuo soprannominato This Man – e non è un caso che il personaggio interpretato da Nicolas Cage gli somigli così tanto. Dopo qualche tempo si scoprì che si trattava soltanto di una trovata di marketing, ma ormai la leggenda di This Man era entrata ufficialmente nella memoria collettiva degli utenti web dell’epoca.    

Perché Dream Scenario è originale?

La prima cosa che distingue Dream Scenario da altre commedie simili è il protagonista. Non solo perché è interpretato da un Nicolas Cage strepitoso, ma perché non ha le caratteristiche di un protagonista. A differenza di quanto saremmo portati a pensare, a Paul la sua vita va benissimo. Non è insoddisfatto, non ha alcuna spinta a cambiare, a cercare la notorietà, a fare qualcosa di unico. Vuole vivere mimetizzandosi come gli animali che studia, perché a volte è proprio nell’omologazione che sta il segreto della sopravvivenza.

Nella nostra società siamo portati a pensare che l’unico modo per dare un senso alla vita sia spiccare rispetto agli altri, che essere uno fra tanti sia qualcosa di cui vergognarsi, qualcosa da cambiare. Il film ribalta questo paradigma mostrandoci come a volte emergere possa essere una condanna: ci rende riconoscibili, vulnerabili, esposti alla mercé di una comunità spietata e giudicante.

La critica sociale

Se vogliamo trovare un obiettivo della satira di Dream Scenario, possiamo trovarlo nella cancel culture – quella tendenza, principalmente statunitense, a colpevolizzare le celebrità per le loro dichiarazioni o i loro comportamenti, fino a eliminarle dalla scena pubblica sfruttando la risonanza dei social media.

Qual è il confine tra la sensibilità personale e la realtà dei fatti? Siamo arrivati al punto in cui siamo al contempo ipersensibili e completamente desensibilizzati? TikTok, Instagram e i social in generale ci spingono a prestare ossessivamente attenzione ai nostri sentimenti, alla nostra percezione del mondo, al modo in cui gli stimoli esterni ci fanno sentire. Allo stesso tempo, ci invitano a cancellare, eliminare, rifiutare tutto ciò che può generare in noi, anche senza volerlo, una reazione negativa. E ci spingono a trovare continuamente un capro espiatorio da sacrificare, su cui proiettare tutte le nostre paure e la nostra incapacità di affrontare la realtà. 

Una commedia, ma non solo

Dream Scenario è un film che fa ridere nel suo essere grottesco e a tratti assurdo, ma la risata è sempre amara e disillusa. Quello che succede a Paul è profondamente ingiusto e noi, da spettatori, riusciamo a provare la sua frustrazione, il suo sconforto, anche il suo stupore di fronte a situazioni e persone surreali. Ma, a pensarci bene, è tutto più plausibile di quanto siamo disposti ad accettare. Esattamente come in Sick of Myself, quello che vediamo è l’esasperazione di dinamiche di cui tutti facciamo parte, dei meccanismi spietati dei social network, pronti a eleggere idoli e poi cancellarli in un battito di ciglia.

È la banalizzazione del trauma – che diventa trend, come dice Paul stesso a un certo punto del film – letto attraverso la lente acritica dei social, che sfuma e confonde il confine tra identità personale e sensibilità collettiva.

Perché guardare Dream Scenario?

Dream Scenario è una commedia intelligente, efficace ed essenziale, che riesce a parlare di temi complessi con una narrazione semplice e lineare. Fa ridere ma fa anche riflettere.

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