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Demon Slave – La recensione del manga ecchi dove è bello essere schiavo

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Chi non ha mai sognato di essere lo schiavo di una bella ragazza? Forse un sogno ma potrebbe essere anche un incubo. Lo scoprirete nel manga Demon Slave, scritto da Takahiro, l’autore di Akame ga Kill, e disegnato da Yohei Takemura, di Tre scatenate ragazze. Una serie edita Planet Manga ambientata in un mondo dove sono comparsi i Mato, delle dimensioni magiche dove si trovano dei mostri detti yomotsu shuki. Ma nei Mato sono stati trovati dei frutti detti momo che offrono poteri sovrannaturali solo alle donne…

Per questo le donne sono ai vertici del governo e si occupano della protezione dei Mato in gruppi di combattenti detti Mabotai. Gli uomini sono regolati ai lavori più umili, sempre sottomessi alle donne fin da piccoli. Al liceo il nostro protagonista Yuki è stato ben addestrato dalla sorella, poi scomparsa in un Mato. Fa benissimo le faccende di casa, cucire, cucinare, pulire. Quale donna non lo vorrebbe come schiavo? E infatti un giorno il ragazzo capita in un Mato pieno di shuki e viene salvato da Kyoka Uzen, la capo della settima Mabotai.

La ragazza rendendo Yuki suo schiavo riesce ad acquisire un forte potere per poter sconfiggere facilmente gli shuki. Per questo lo convince ad essere il suo partner, e il ragazzo non si fa pregare visti i premi che riceve… Infatti, per ricompensare il suo schiavo, Kyoka deve esaudire un desiderio dell’inconscio del ragazzo, spinta dal legame creato tra i due. Si tratta quindi di dargli un bacio appassionato o fargli dare una sbirciata alle sue mutandine. Potrebbe sembrare quasi un sogno se non fosse che la vita nella Mabotai non è così semplice…

Demon Slave, non il tuo solito ecchi

Yuki diventa lo schiavo che si deve occupare di tutte le faccende domestiche e stare pure attento agli scherzetti delle compagni di Kyoka, quelli Nei Ohkawamura che può ingigantire e rimpicciolire il suo copro; Shushu Suruga che ha delle visioni sugli shuki e dove compariranno i Mato; e poi la seria Himari Azuma che trasforma il suo braccio in una lama.

Insomma Demon Slave ha delle premesse interessanti pur avendo una certa componente ecchi non trascurabile. Il mondo è ben delineato e sono presenti elementi interessanti per esplorarlo ulteriormente. I diversi personaggi femminili sono appena presentati con uno spazio maggiore dato a Kyoka ma anche a Nei, quindi c’è da aspettarsi di scoprire di più le altre ragazze della Mabotai e non solo. Nonostante i momenti piccanti troviamo una certa componente psicologica e degli obbiettivi ben chiari da parte di Kyoka, e ci sono delle scene di azione molto interessanti e adrenaliniche.

Indubbiamente poi si capisce che il rapporto tra Yuki e Kyoka può evolvere in senso romantico anche se intanto vediamo crescere il loro affiatamento in battaglia. Ma del resto circondato da così belle ragazze Yuki potrebbe cambiare idea… Dall’altra lui non viene considerato nient’altro che uno schiavo anche se molto utile e bravo a cucinare! E lui non può fare altro che impegnarsi nelle pulizie, ma anche essere pronto alla battaglia quando compaiono degli shuki.

Quindi si, sarà una storia semplice e non nuova, ma rimane una piacevole lettura per chi cerca queste storie con una componente un po’ erotica ma anche divertimento e incomprensioni, oltre che molta azione e combattimenti imprevedibili. Essere uno schiavo forse non è non è poi così male…

Voi avete già letto Demon Slave? Avete anche recuperato il secondo volume già disponibile? Fatecelo sapere nei commenti e non dimenticatevi di condividere questa recensione!

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