Il primo arco narrativo di Detective Comics gestito da Mariko Tamaki inizia un ciclo di storie post Joker War che si sta rivelando ottimo. Il quartiere pone le basi per qualcosa di più grande che ancora oggi sta imperversando negli spillati di Batman. Ve ne parlo in questa recensione del volume edito da Panini Comics.
IL QUARTIERE
La testata di Detective Comics post Joker War ha cominciato la sua corsa nell’epoca di Infinite Frontier in modo molto convincente. Mariko Tamaki ha mostrato questa nuova versione di Bruce Wayne in modo molto più dettagliato di quanto fatto da Tynion IV, che sulla testata di Batman è stato più impegnato a mostrare il lato delle avventure in costume dell’eroe.
La Tamaki ha invece dato più spazio alla nuova vita di Bruce Wayne, cambiata notevolmente dopo le ultime vicende. Il quartiere dove vive attualmente è nel bel mezzo dell’élite di Gotham. Una fetta di città che non sembra aver mai realmente subito le ingiustizie di una Gotham che è sempre più sotto l’occhio del ciclone. Bruce non ha più la possibilità di attingere alle sue finanze, ma nonostante tutto cerca perennemente il modo di cavarsela e di aiutare gli altri.
Uno dei primi problemi da risolvere sono Gli Imbucati, una rimasuglio della banda del Joker che sfrutta i “gadget” rubati a Batman durante l’ultima guerra. Nel frattempo, il mandato del sindaco Nakano non riscuote successo, tanto che qualcuno nell’ombra sembra volersene approfittare per sconvolgere quella parte di Gotham che fino ad oggi si sentiva ancora al sicuro.
L’IRA DI WORTH
Da quando Bruce Wayne è andato a vivere nel quartiere per ricchi di Gotham le cose prendono una strana piega. Due degli ultimi omicidi vedono come maggiori sospettati Batman e Bruce Wayne, mettendo il rampollo di Gotham alle strette e di fronte all’ira di Worth, padre di una delle vittime.
Altri personaggi importanti per le trame sono il sindaco Nakano e Lady Clayface, il tutto mentre Worth vuole la testa di Bruce Wayne, convinto che il rampollo di Gotham abbia assassinato sua figlia.
L’IMPORTANZA DI HELENA
Nel mirino di Worth ci finisce anche Batman, colpevole di proteggere Bruce Wayne. Lo scontro porta Worth a distruggere interi quartieri pur di raggiungere il suo scopo, dando libero sfogo a gruppi di sciacalli che non aspettavano altro per scatenare la loro frustrazione.
Il più grande pericolo si nasconde però dentro Vile, un uomo che nasconde qualcosa di mostruoso, e a farne le spese sarà soprattutto Cacciatrice! Helena si dimostra importantissima per questo ciclo della Tamaki, tanto quanto lo saranno in futuro gli altri membri della Bat-Famiglia.
Nel frattempo abbiamo il tempo di scoprire il ruolo del Pinguino nelle trame di questo arco narrativo. Tra le cose importanti c’è anche il rapporto tra Helena e Bruce che ha il sapore delle vecchie storie, così come il coinvolgimento di Barbara Gordon come Oracle mi riporta piacevolmente indietro nel tempo.
Il finale preannuncia un nuovo arco narrativo che porterà Bruce a dover affrontare qualcosa che ha già dovuto vivere in passato…
CONSIDERAZIONI FINALI
Non mi aspettavo di vedere una run della Tamaki così vivace e ricca di momenti di tensione notevoli. Il tutto contornato da un tocco di horror che si inserisce alla perfezione nelle varie vicende.
Dan Mora e Viktor Bogdanovic si dividono i capitoli mantenendo una buona continuità nonostante lo stile diverso. Mora è straordinario, mentre Bogdanivic sfoggia uno stile molto simile a quello di Greg Capullo, cosa che non è affatto male.
Avendo già letto il resto del ciclo della Tamaki vi posso assicurare che questo inizio convincente viene confermato fino al termine della sua gestione. Vi consiglio di darle fiducia.
Il volume in questione comprende anche una postfazione della Tamaki e altri extra con biografia o character design di alcuni dei protagonisti.