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Wind Breaker – La storia dei reietti che diventano eroi

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Wind Breaker è un manga shonen scritto e disegnato dal mangaka giapponese Satoru Nii. Pubblicato inizialmente in madre patria da Kodansha, nel corso del 2021, debutta in Italia grazie alla Planet Manga e lo fa in grande stile. Difatti, così come era successo per il fenomeno Togen Anki – Sangue maledetto, anche in questo caso la casa della Panini ha deciso di predisporre la medesima iniziativa del Blind Pack.

Wind Breaker arriva, dunque, nel mercato italiano, in tre differenti versioni: una regular, una variant e una ultravariant. Ma di cosa parla? Perchè ci piace così tanto? Scopriamolo insieme.

La trama: Bofuurin, lo scudo della campana del vento

“Mi piacciono i tipi forti, mentre non provo alcun interesse per i deboli. Quelli poi, che pur essendo deboli credono di essere forti, mi danno il voltastomaco.”

Haruka Sakura è il giovane protagonista di quest’opera. Un ragazzo che potremmo definire “diverso”, dall’aspetto appariscente, a causa dei suoi capelli metà bianchi e metà neri e del colore differente dei suoi occhi e, per questo, sempre deriso e preso di mira. Questi, nonostante venga da fuori, decide di iscriversi all’istituto superiore Fuurin. Ci sarebbe forse un posto migliore per chi si è trovato costretto a crescere facendo a botte col prossimo e che ha dovuto imparare a dominare sugli altri prima che potesse essere, invece, dominato?

Difatti, proprio a tal proposito, l’istituto sembrerebbe essere celebre soprattutto per la sua fama da ritrovo di reietti in cui non passi giorno senza che ci siano conflitti, risse o lotte di supremazia. Posto perfetto insomma per realizzare il suo sogno, ossia quello di raggiungere la vetta, al fine di dominare sugli altri ed essere riconosciuto come il miglior teppista di sempre. Ma è proprio così che stanno le cose?

Non appena Haruka mette piede in città, si ritrova subito a confrontarsi con dei tizi loschi, impegnati ad importunare una ragazza. La giovane, la quale non si fa di certo mettere i piedi in testa da questi, viene salvata proprio da Haruka. Questa si presenta poi come Kotoha Tachibana e, al fine di ricambiare il favore, offre del cibo al giovane teppista. Dopo aver speso un po’ di tempo con questa e aver conosciuto altri giovani studenti dell’istituto, tra cui l’adorabile Akihiko Nirei, Haruka comprende davvero come stanno le cose.

Fuurin è il nome dell’istituto superiore ma è anche il nome delle campane del vento che i giapponesi sono soliti appendere fuori dalle proprie abitazioni. Il nome, però, non è per nulla casuale. Qualche anno prima, infatti, il quartiere è cambiato. Anzi, ad essere cambiati, a detta di Kotoha, sarebbero proprio stati gli studenti dell’istituto superiore Fuurin. Tutto d’un tratto, a suo tempo, appesero un cartello all’entrata del quartiere con testuali parole:

“Da questo punto in avanti, chi danneggia cose o persone, e tutti gli altri malintenzionati, senza eccezione, dovranno vedersela con il Bofuurin!”

Bofuurin, lo scudo della campana del vento. Il Wind Breaker, lo scudo del quartiere. E’ questo ciò che caratterizza realmente i giovani dell’istituto: la volontà di difendere un quartiere, di diventare degli eroi per la gente comune. Questo è poi anche il motivo che fa sì che vengano così tanto amati all’interno della zona e, dunque, supportati in qualsiasi maniera.

Nonostante ciò, Haruka si ritrova comunque interessato a riscoprire nuove emozioni e non è di certo mutato il suo desiderio di buttarsi nella mischia.

Benvenuti all’istituto superiore Fuurin e ben arrivati nella storia di quella che sono convinta sarà la nascita di un nuovo eroe!

La tematica dei teppisti: prime impressioni

L’opera di Wind Breaker ha come protagonisti una banda di teppisti. Inizialmente, soprattutto per chi come me ama di questo genere di narrazioni, il primo riferimento che viene in mente è proprio all’opera Tokyo Revengers di Ken Wakui.

Tuttavia, nonostante il nesso sia piuttosto ovvio, Wind Breaker si distingue da questa grazie al tocco di originalità donatole dall’artista. Infatti, a differenza di quanto si potesse credere all’inizio, questi teppisti non hanno come obiettivo il desiderio di dominare sugli altri ma di difenderli. Non a caso, lo scopo del gruppo del Bofuurin è proprio quello di proteggere un quartiere a loro molto caro.

A primo impatto, dunque, Satoru Nii sembra ancorarsi a tematiche già ampiamente trattate nella narrativa fumettistica ma lo fa mostrandoci un risvolto ambiguo ma davvero pertinente nel corso della narrazione, arricchendo i personaggi della loro umanità e, nel mentre, spogliandoli delle proprie debolezze.

Conclusioni

Cosa penso, dunque, di quest’opera? Mi piace? La consiglierei?

Se non si fosse capito, vi confermo di sì. Ho adorato il primo volume di Wind Breaker che, nonostante i mille cliché, si è dimostrato essere un prodotto validissimo ed eccezionale di cui non vedo l’ora di approfondire la conoscenza.

Vi consiglio, dunque, la lettura di questo primo tankobon e, in particolar modo, se avete amato Tokyo Revengers o se, più in generale, adorate le storie sui teppisti. Se poi siete amanti dei risvolti psicologici che spesso vengono messi in mostra in riferimento alla storia e caratterizzazione dei personaggi, sono convinta lo adorerete. Sarà allora che capirete che un solo volume non vi basterà. Ne vorrete sempre e sempre più.

In attesa che la Planet Manga sganci il secondo volume di questa meravigliosa nuova arrivata nel mercato italiano, in uscita il 22 Giugno, vi ringrazio per aver letto fin qui. Ci vediamo alla prossima recensione!

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