Grazie agli amici di Panini Comics abbiamo avuto modo di leggere “Scarlet Witch l’Ultima Porta“. Un volume Marvel Collection che racchiude i primi cinque numeri della nuova serie regolare dedicata al personaggio, raccolta in Italia direttamente in volume. Curiosi ? Non vi resta che continuare a leggere!
Scheda Tecnica
- Autori: Russell Dauterman (La Potente Thor) , Steve Orlando( Darkhold), Sara Pichelli (Miles Morales Spider-Man)
- Data di uscita: 7 set 2023
- Tipo prodotto: Fumetti
- Pagine: 128
- Formato: 17X26
- Contiene: Scarlet Witch (2023) #1/5
- Rilegatura: Cartonato
- Interni: Colori
Una breve sinossi
• Dopo essere stata una colonna degli Avengers e anche la loro più grande nemica, Wanda Maximoff è pronta a iniziare una nuova vita…
• Benvenuti a Lotkill, idilliaca cittadina dove Wanda ha aperto un negozio di magia!
• Una serie già acclamata dalla critica, scritta dall’astro nascente Steve Orlando (Darkhold) e disegnata dalle superstar Sara Pichelli (SpiderMan) e da Russell Dauterman (Thor).
• Inoltre, il debutto a fumetti di Darcy Lewis, il personaggio di Thor e Wandavision interpretato da Kat Dennings!
Breve riassunto per chi non conoscesse Scarlet Witch
Ci fu un tempo in cui Scarlet era una mutante figlia di Magneto ed era malvagia. Redenta era entrata nei Vendicatori, in cui ha militato per diversi anni e in diverse formazioni. In tempi più recenti abbiamo scoperto invece, che né lei né il fratello Pietro alias Quick Silver erano figli del signore del magnetismo. Bensì erano frutto degli esperimenti dell’Alto Evoluzionario.
Scarlet è poi sprofondata nuovamente in una spirale oscura, che ha caratterizzato la sua storia editoriale recente. Eventi come House of M e brevi archi narrativi come Darkhold hanno costellato questa “discesa all’inferno” del personaggio. Infine con “Il Processo di Magneto” si è consumato l’ultimo capitolo di questa storia culminata con la morte e la resurrezione di Scarlet Witch (per maggiori informazioni si rimanda alla miniserie citata e all’intero ciclo di Krakoa, che ha caratterizzato negli ultimi anni il mondo mutante).
Se l’idea di una Scarlet Witch “nuovamente malvagia” come alle origini era figa, sul lungo termine aveva invece iniziato a stancare. Ovviamente i personaggi di fantasia non sono dei monoliti immutabili. Ma lo spunto iniziale stava via via perdendo mordente, anche a causa di cicli post House of M non proprio entusiasmanti.
Questa run aveva quindi come funzione quella di rivitalizzare il personaggio, attraverso un ritorno alle origini condito di un interessante novità. Tutto ciò senza cancellare quanto accaduto finora tramite facili scorciatoie narrative. Bensì fornendo una chance di redenzione alla nostra Scarlet.
Le nostre impressioni
Sicuramente la storia rappresenta una boccata d’aria fresca dopo anni di monotonia. La nostra Strega è tornata a militare nei vendicatori, mentre nella sua serie regolare comincia un graduale percorso di “espiazione”. Per farlo si serve de “L’ultima porta” ovvero una porta magica, chi ha un disperato bisogno d’aiuto. Sull’uscio troverà la nostra Scarlet, pronta ad aiutarlo.
Dunque la nostra protagonista veste un po’ i panni della crocerossina al servizio del prossimo. Ciò ovviamente la porta ad incontrare varie persone in fuga. L’incontro più significativo è quello con la “figlia” Viv. Ciò ovviamente si ricollega a gli eventi di quel capolavoro di Tom King “Visione un po’ peggio di un uomo un po’ meglio di una bestia“. Anche l’incontro con Polaris risulta assai significativo.
Nei capitoli 4-5, viene anche approfondita la figura della sua assistente, anch’essa in fuga dal suo passato e in cerca di redenzione. Dirvi di più sarebbe spoiler!
Trasversale all’intero volume è invece l’indagine sulle origini e sui poteri della pietra magica scoperta nel primo capitolo.
Croce e delizia
In generale questo primo arco narrativo ha una caratteristica che è croce e delizia. Ovvero quello di voler narrare tanto in però troppo poco tempo. Scarlet infatti, si imbarca in quattro distinte avventure in cinque albi. Si ha dunque la sensazione che tutto accada troppo velocemente. Quando invece in concomitanza con gli ultimi due albi i ritmi si dilatano, tutto risulta più godibile.
Ad ogni modo il volume è ben scritto, godibile, non annoia ed è ricco di azione condita a magia, che rende tutto estremamente coinvolgente. Ma se si ricorre ad una chiave di lettura più profonda, sicuramente la cosa più interessante è l’approfondimento psicologico del personaggio. Infatti la nostra Scarlet Witch ha molti demoni da affrontare, molti rapporti umani da ricostruire e in generale la necessità di ritrovare una propria dimensione esistenziale.
Un volume per neofiti? Si e no. Si sa che il fumetto americano ripartendo spesso da uno, con un nuovo team creativo, da tanti punti d’accesso ai nuovi lettori. Ma in questo caso i riferimenti a precedenti run sono tanti. Dunque comprendere potrebbe risultare più difficile che in altri casi.
Quando Sara Pichelli disegna Scarlet Witch
Sara Pichelli fa un lavoro pazzesco. Tavole che esplodono di dettagli e di colori. Il suo modo di rappresentare Scarlet Witch è pazzesco, ve ne innamorerete a primo sguardo. Eccezionale anche la gestione delle scene di combattimento, nonostante l’evidente difficoltà di rappresentare graficamente i vari incantesimi. Insomma la Sara nazionale continua a dimostrarsi una assoluta garanzia. Non accaso continua a lavorare moltissimo nel mercato americano. Ottimo anche Rusell Duterman che la sostituisce nel quinto albo.
Oltre Scarlet
Difficile giudicare una run dopo appena cinque albi. Ma comunque va detto che è un ottimo inizio con tanto potenziale e molti spunti interessanti. Ma va anche detto che nonostante una buona accoglienza della critica, la serie chiuderà con il numero dieci in uscita a Novembre negli Stati Uniti. Nonostante ciò a detta di Marvel, la serie “evolverà in modo affascinante a Gennaio, per poi tornare nel 2024”.
Ora indipendentemente dalla bontà della serie, il problema è più generale. Il mercato dei Manga ha mangiato grandi quote di lettori al fumetto americano e non solo. Dunque c’è un evidente problema di sostenibilità legato alle vendite. Infatti se quasi tutti i lettori di fumetti americani vedono i cinecomics, una minima fetta di coloro che guardano i cinecomics leggono i fumetti.
Dunque se i film e le serie tv, dovrebbero fare da volano alla lettura dei fumetti, come gli anime con i manga, qualcosa non sta evidentemente funzionando. Difficile capire se e quando questo trend si invertirà. Ciò che è certo è che nessuno fa fumetti per il gusto di farli o perché li considera una forma d’arte. I fumetti come ogni merce sono soggetti alla legge della domanda e dell’offerta.
Se le leggi di mercato hanno la funzione virtuosa di scartare le serie che non funzionano. L’enorme dispiacere resta per serie come questa, che pur avendo un ottimo potenziale, vengono stroncate prematuramente dalle scarse vendite. Un vero peccato. Grazie per essere arrivati fin qui e alla prossima recensione!