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Hikaru no Go: La nuova edizione del manga sul go di Takeshi Obata

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Ho sempre trovato che i manga giapponesi riuscissero a far appassionare il loro pubblico anche ad elementi poco conosciuti e amati. Penso spesso agli spokon che riescono a parlare di tanti sport diversi, spiegarne le regole ma anche far si che i lettori vengano presi dal turbinio dei match per fare il tifo ai loro personaggi preferiti. Succede anche in Hikaru no Go che parla di un ragazzo spensierato e del gioco del go che gli insegnerà un fantasma. La premessa può essere assurda ma fidatevi che questo manga riesce a farci appassionare pure a questo gioco da tavolo nipponico.

Hikaru no go

Forse solo i fan più accaniti di Takeshi Obata conoscono quest’opera del 1998 che Planet Manga sta facendo uscire una nuova Ultimate Deluxe Edition di questa storia di Yumi Hotta con i disegni di Obata sensei. Una nuova edizione di grande formato con pagine a colori e contenuti inediti di dietro le quinte. Ma di cosa parla Hikaru no Go? Hikaru Shindo è un ragazzo che sta cercando di racimolare qualche soldo e in soffitta trova un vecchio goban, la scatola su cui si gioca il go, un gioco antico giapponese che potremmo paragonare agli scacchi. Toccando la scatola Hikaru inizia a vedere un fantasma quello di Fujiwara-no-sai, un cortigiano grande esperto di go e che vuole giocare anche adesso.

Hikaru no Go: Un intrigante spokon sul go

Hikaru non ha alcun interessa a giocare a go, ma i suoi sentimenti negativi condizionano il fantasma e lo fanno stare male. Quindi accontenta Fujiwara e dopo aver malamente tentato di giocare con suo nonno si reca in una sala da gioco per imparare da se le regole. Lì incontrerà Akira Toya, un ragazzo della sua età che è famoso nell’ambiente perché giovane ma molto capace nel go, figlio del Meijin, ossia il giocatore più forte dei tornei ufficiali di go. Il nostro Hikaru grazie al supporto di Fujiwara riesce a sconfiggere l’imbattuto Akira e più e meno indirettamente si fa notare nell’ambiente del go professionale e scolastico. Ma piano piano il ragazzo inizia ad appassionarsi al gioco e non seguire le indicazioni di Fujiwara, ma anche prendere iniziative per poter giocare con la sua testa.

Hikaru no Go presenta un inizio lento e un problema non indifferente: non vengono subito spiegate le regole del go. Si tratta comunque di un problema non da poco per noi lettori occidentali che forse non abbiamo neanche sentito nominare questo gioco. Dall’altra in questo modo seguiamo il percorso di Hikaru che piano piano con l’aiuto di Fujiwara inizia a giocare e imparare le regole del go ma anche i suoi trucchi e i cambiamenti avvenuti dall’epoca del cortigiano-fantasma al giorno d’oggi. Vedendola sotto questo punto di vista risulta un modo per avvicinare il lettore al gioco e alla storia, per appassionarci anche noi ad entrambi e relazionarci con il suo protagonista.

Un’opera che non può mancare in libreria

Hikaru è un po’ svogliato, sbruffone ed egoista. Ricalca la sua età giovane ma intravediamo che potrebbe maturare grazie al go. Senza ricercarlo incontra nuove persone, con Akira si crea una bella amicizia/rivalità che ritroviamo in altri shonen e spokon. E’ il ragazzo che gli fa capire che non si tratta solo di un gioco da tavolo ma ci vogliono passione, impegno e anche rispetto per l’avversario e per la lunga tradizione dietro al go. Questo fa riflettere Hikaru anche se continua a giocare per non sentire i lamenti di Fujiwara e per vincere i premi monetari dei tornei. Però arrivati al finale del volume possiamo vedere che questo è solo l’inizio e nuove esperienze e nuovi personaggi faranno cambiare il nostro protagonista.

Escludendo il fantasma di Fujiwara, la serie risulta realistica e appunto ricalca la struttura di altri spokon e opere simili. E questo aspetto riesce ad appassionare il lettore e voler seguire questa storia nei prossimi volumi. Lo stile di Obata sensei è riconoscibile pur risultando acerbo rispetto ad altre sue opere più conosciute e recenti. Tutto ciò si adatta però al mood della storia, alla giovane età del protagonista e il suo carattere. Per lo stile in generale è una storia del quale non si avvertono troppo gli anni e risulta adatta ad un pubblico anche molto giovane.

Questa nuova edizione di Hikaru no Go proposta da Planet Manga è molto bella. La cover di cartoncino ruvido è meravigliosa, gli interni ricalcano un goban e ci sono parecchie pagine a colori. Alla fine del volume ci sono delle pagine extra che mostrano i dietro le quinte della creazione del manga. In tal senso diventa un’opera che se non conoscevate e non possedete diventa davvero da recuperare ed esporre. Voi cosa ne pensate? Avevate la precedente opera di questo manga e vi era piaciuta? E qual è la vostra opera preferita di Takeshi Obata? Fatecelo sapere nei commenti e seguiteci per altre recensioni di manga e fumetti!

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