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EVERYTHING IS FINE: UNA DISTOPIA DI SUCCESSO – Recensione

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everything is fine

“DOBBIAMO DIMENTICARE”

TRAMA IN BREVE:

Everything is fine è un web comics nato su webtoon dalla penna di Mike birchall pubblicato in Italia da Panini Comics.
Racconta la storia dei coniugi Sam e Maggie, una coppia normale che conduce una vita normale, in una villetta statunitense normale, intrattenendo normalissimi rapporti con i suoi normalissimi vicini di casa.
Ed è normalissimo che indossino tutti una maschera da gatto, normalissimo che tutti debbano dimenticare.
È normalissimo che vada tutto bene.
Alla grande.

copertina volume 1 di Everything is fine

RECENSIONE EVERYTHING IS FINE

Everything Is fine è un’opera che, una volta chiusa, vi fa pensare che non ci sia proprio nulla che vada dannatamente bene.
Per tutto il tempo segui le vicende di questa normalissima coppia statunitense: Sam, un marito lavoratore e dolce, e Maggie una moglie casalinga affascinante e gentile.
Vivono nella loro classica villetta americana, in un quartiere come tanti e i colori sono morbidi, frizzantini. Il disegno semplice e pulito.


Eppure, come inizi a leggere sei terrorizzato.
Terrorizzato da quelle conversazioni senza senso, da quelle maschere che non ti fanno vedere i volti, certo, ma soprattutto le espressioni.
Ti inquietano quelle frasi sospese, quelle risate forzate.


Inizi a guardarti intorno anche se sai che quel mondo è racchiuso solo in quelle tavole.
Quello scintillio rosso negli occhi è il grande fratello di Orwell che guarda loro e anche te. E quell’ orologio che segna le ore 2:60 è quello che scocca 13 rintocchi prima che Winston Smith entri dalle porte di Palazzo Vittoria.

Non è un mistero che io sia innamorata del genere distopico e posso garantire che trovarne di scritte bene non è facile.
La violenza psicologica a cui sottopone Everything is fine è così sottile, così meschina, inquietante come solo una distopia ben orchestrata può essere.


Il terrore di Maggie te lo senti dentro e il panico, così come la rassegnazione, di Charlie ti fanno salire i brividi lungo la schiena… Ho detto Charlie? Scusate, non conosco nessuno Charlie, ho sbagliato.
Però sono certa che anche se non conosciamo nessuno con questo nome, tutti vorrete prendere a cazzotti Linda.

CONSIDERAZIONI FINALI:

Un titolo come non me lo sarei mai aspettata.
Panini in questo volume si conferma capace di regalarci delle buone edizioni.
Le pagine finali, che mostrano le bozze delle tavole, ci danno un’idea del lavoro che ha portato alla creazione dell’atmosfera tutta dell’opera.
L’inquietudine di Shining e l’ordine di Huxley in brave new world sono proprio qui, fra le pagine di Everything is fine.


Un lavoro che non vale nemmeno la pena di spiegare, perché apprezzabile solo se letto, anzi, vissuto.
Non si hanno alternative quando lo si apre: l’ambientazione da sit-com con la quale siamo cresciuti è troppo invitante, t’immergi subito.
Così, con la stessa fretta, rimani incastrato nella tela del ragno.


Ho passato il tempo della lettura a grattarmi le braccia, con le orecchie tese come se potessi, tutt’uno tratto, sentire Winston abbaiare.
Mi ha terrorizzata e alla fine la pazzia di Maggie mi ha contagiata.
Mi sono sentita così bene alla fine. Tutta la paura mi è finalmente scivolata di dosso.
Strepitoso, geniale, da mozzare il fiato.


Everything is fine non è da leggere prima di dormire, ma nemmeno nel resto della giornata.
Ve lo consiglio, ma forse, non dovrei farlo.
Però tranquilli, davvero.
In realtà in quel mondo, le cose vanno decisamente, indiscutibilmente, assolutamente bene.
Dobbiamo solo dimenticare.

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