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Yasha – La recensione

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Recensione del primo volume di Yasha, in uscita in grande formato per Planet Manga in esclusiva assoluta

Introduzione all’opera:

Yasha è un fumetto di Akimi Yoshida, conosciuta in Italia esclusivamente per il celebre Banana Fish, opera che, complice l’adattamento animato di grande successo, l’ha resa famosa in tutto il mondo.

La storia è incentrata su un ragazzo prodigio di nome Sei, che fin da piccolissimo è cresciuto con la madre in un’isola lontana dagli occhi del mondo a causa delle proprie capacità, che lo rendono bersaglio di organizzazioni intenzionate a sfruttarlo per i propri scopi. Tutto procede nel migliore dei modi, finché una sera Sei non viene rapito davanti agli occhi impotenti della madre e di alcuni amici che purtroppo non possono raccontare l’accaduto a nessuno.
Dopo questo avvenimento si assiste ad un consistente salto temporale, scopriamo così che Sei ha passato gli ultimi anni come scienziato in un laboratorio ed ha ormai raggiunto la maggiore età. Cresciuto e maggiormente consapevole dei propri mezzi, si mette in viaggio alla ricerca delle proprie origini, scoprendo così di avere un fratello gemello di cui ignorava completamente l’esistenza..

Contesto e tematiche trattate:

Come nel precedente lavoro della Yoshida, la storia esplora il rapporto che un ragazzo solitario ha col mondo che lo circonda e come questi ha difficoltà nel relazionarsi agli altri, finché non trova qualcuno che gli somiglia e con cui stringerà un legame che lo porterà al cambiamento e alla crescita.

In definitiva, questo primo volume di Yasha è secondo me un inizio riuscito, che alterna momenti di calma a momenti più concitati e riesce ad essere intrigante e coinvolgente.

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