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Daredevil: L’armatura Nera – Una storia fuori tempo massimo

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Torniamo a parlare di Daredevil, nostro supereroe preferito lato Marvel, insieme al caro vecchio ragno. Lo facciamo in occasione dell’uscita di Daredevil: L’armatura Nera, scritto da D. G. Chichester con i disegni di Netho Díaz pubblicato in Italia da Panini Comics.

Il volume rientra nella linea di storie che ripropongono brevi mini serie, ambientate negli anni ‘90 e fatte scrivere dagli autori dell’epoca. Ne sono stati dedicati a Venom, X men, Spider-Man con autori del calibro di Peter David e Chris Claremont. Uno anche a Ghost Rider, che recensimmo qui. Ecco dunque le nostre impressioni su Daredevil: L’armatura Nera, un volume che ci ha purtroppo lasciato con l’amaro in bocca.

Una breve sinossi

Daredevil torna a vestire il suo costume corazzato rosso e nero! D.G. Chichester fa ritorno a Hell’s Kitchen per una storia inedita ambientata durante il suo storico ciclo degli anni 90! E Matt Murdock dovrà spingere i suoi straordinari sensi oltre i limiti se vuole sopravvivere… perché sta per essere coinvolto in un conflitto che vede la partecipazione di Hobgoblin, Kingpin, Spider-Man e un misterioso nemico dai poteri straordinari!

Le nostre impressioni

Il ciclo di D.G. Chichester venuto dopo quello di due mostri sacri come Frank Miller e Ann Nocenti, fu anche negli ‘90 molto controverso e divisivo.
Chichester scrisse un ciclo di rottura, accantonando i vecchi villain del cornetto, come Bullsey e Kingpin, introducendone altri di più grosso calibro, ma alieni rispetto alla storia del personaggio e più legati a personaggi quali Spider-Man e Captain America. Tra questi:
Morbius, Il colonnello Von Strucker, Venom e Hobgoblin. L’autore compí anche un restiling del personaggio altrettanto discutibile.
Con la celebre saga “Caduta dal Paradiso” uccise Matt Murdock, la cui identità segreta era stata compromessa, per poi farlo rinascere Daredevil con un nuovo alter ego e una nuova armatura necessaria ad affrontare i suoi nuovi e potenti avversari.
Nacque così un Daredevil oscuro, violento e più freddo del precedente, costretto a ricominciare da capo.
Questa nuova miniserie ci riconduce a quelle atmosfere e fase della vita del Diavolo di Hell’s Kitchen.
Personalmente abbiamo letto quelle storie nella bellissima Daredevil Collection registrando sensazioni contrastanti. Con l’arco narrativo originale non paragonabile ai due cicli precedenti.

Parlando della miniserie il racconto risulta in primis poco fruibile per chi non avesse letto quelle storie. La trama di per sé molto lineare e semplice, è purtroppo castrata da testi eccessivamente verbosi che soffocano la letteratura.
C’è molta azione, ma il racconto risulta frammentato perdendosi in mille rivoli, flashback e sottotrame.
Per funzionare avrebbe avuto sicuramente bisogno di maggiore respiro, con un albo in più e testi meno fitti.
I disegni di Netho Díaz hanno le giuste vibes anni ‘90, ma non possono da soli salvare la baracca.
Troppi personaggi buttati in mezzo senza un vero scopo creano eccessiva confusione.
Un vero peccato perché la storia aveva un suo potenziale, anche solo nostalgico, ma il risultato è purtroppo scadente. Soprattutto perché non emerge, se non a tratti, la caratterizzazione data al personaggio dall’autore.

Daredevil: L’Armatura Nera resterà una vera occasione mancata, un omaggio che non aggiunge nulla all’arco narrativo originale.

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