Home Cinema A COMPLETE UNKNOWN- NON IL CLASSICO BIOPIC RECENSIONE

A COMPLETE UNKNOWN- NON IL CLASSICO BIOPIC RECENSIONE

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Timothée Chalamet in A COMPLETE UNKNOWN. Photo by Macall Polay, Courtesy of Searchlight Pictures. © 2024 Searchlight Pictures All Rights Reserved.

La storia di Bob Dylan arriva nelle sale, il 23 gennaio nei cinema arriverà “A complete Unknown” diretto da James Mangold e interpretato da Timothèe Chalamet.

Bob Dylan non è solo un nome imprescindibile nella storia della musica: è un’artista completo, il primo e unico musicista a vincere il Nobel per la letteratura, un genio anticonformista.

Riuscire a rappresentare tutta la sua essenza artistica in due ore richiede ingegno e anche coraggio. La fortuna, però, bacia gli audaci e il risultato è un film intenso.

BOB DYLAN- UN COMPLETO SCONOSCIUTO

A COMPLETE UNKNOWN letteralmente “un completo sconosciuto” è Bobby Dylan nel 1961 quando arriva a New York in cerca di ispirazione. Approdato nella grande mela si reca subito a trovare Woody Guthrie e da lì inizia la sua storia.

Il film, infatti, segue il periodo artistico di Dylan dal 1961 al 1965.

Ispirazione del film è stato proprio il libro “A complete Unknown. Dylan goes electric!” di Elijah Wald. Il periodo narrato va quindi dalla sua ascesa alla svolta elettrica che ribalta gli equilibri del Newport Folk Festival nel 1965.

In questi anni Bobby diventa Bob, passa dal cantare nei locali agli studi di registrazione, afferma il suo stile, nasconde i suoi occhi dietro a un paio di occhiali da sole, sfreccia in moto, spezza cuori, sperimenta.

A COMPLETE UNKNOWN-IL PASSATO NON IMPORTA

Prima del 1961 non ci viene mostrato nulla. “La gente lo ricostruisce il passato, ricordano quello che vogliono e dimenticano il resto” questa frase viene detta da Dylan a Sylvie (personaggio ispirato alla pittrice Suze Rotolo. E’ stato proprio Dylan a chiedere che il suo nome venisse cambiato nel film).

Il passato si ricostruisce, non lo sta dicendo solo a Sylvie ma anche a noi, al pubblico. Chi è quindi Bob Dylan? Un uomo che vuole reinventarsi, un’artista anticonformista a cui stanno strette le etichette. 

Proprio nella foga di reinventarsi e vivere del suo talento, Dylan si ritrova incastrato nel groviglio della fama. In soli quattro anni passa dall’essere un completo sconosciuto ad essere sulla bocca di tutti.

Elle Fanning e Timothèe Chalamet in “A complete Unknown”

A COMPLETE UNKNOWN-IL PASSATO NON IMPORTA

La scelta di non focalizzarsi sul passato ma di immortalare un periodo ben preciso rende il film diretto da Mangold ancora più interessante.

Non il classico biopic volto a glorificare la vita dell’artista ma il ritratto veritiero- non si preoccupa, infatti, di mostrare comportamenti poco gradevoli- dell’ascesa musicale di un mito.

Come nasce un mito? Non solo dal talento musicale perché ciò che ha reso Bob Dylan il mostro sacro che tutti conosciamo non è stato solo il timbro vocale particolare o le abilità musicali. Ciò che ha sempre contraddistinto Dylan è stato il suo potere comunicativo, il suo essere poeta. Dylan arrivava alla gente attraverso parole e accordi.

Proprio per la sua abilità comunicativa musicale è ironico il fatto che le sue relazione interpersonali fossero così complicate. Il film, infatti, mostra le principali relazioni sentimentali e lavorative di Bob in quel periodo.

La relazione con Joan Baez (interpretata da una bravissima Monica Barbaro) nata da una stima reciproca e sfociata poi in un complicato rapporto. La tortuosa storia d’amore con Suze (nel film Sylvie, interpretata dalla composta e intensa Elle fanning). Infine il rapporto con Pete Seeger (un sempre ottimo Edward Norton) artista che ha fin da subito creduto in lui e fortemente contribuito alla sua carriera.

Timothèe Chalamet in “A complete Unknown”

DIMENTICATEVI DI CHALAMET

Dimenticatevi di Chalamet perché quando entrerete in sala non vedrete lui. Sullo schermo ci sarà Bob Dylan.

Non si parla di imitazione ma di sapersi calare completamente nei panni di un personaggio restituendo su schermo la sua essenza con un’interpretazione perfetta.

Una preparazione di ben cinque anni con studio dei gesti, del modo di parlare e cantare (tutte le canzoni presenti nel film sono cantate dallo stesso Chalamet). Un lavoro intenso premiato dall’unanime plauso di critica e pubblico. Davanti a un’interpretazione così si può solo applaudire.

Dall’interpretazione del giovane Elio in “Chiamami col tuo nome”, al popolare Wonka, passando per il tormentato Paul Atreides di Dune fino ad arrivare al suo primo biopic, Chalamet ha dimostrato di essere un attore eclettico.

E forse l’interpretazione di Dylan è riuscita così bene perché con lui oltre al desiderio di sperimentare condivide anche la capacità di arrivare alle persone.

A COMPLETE UNKNOWN- UN FILM DA NON PERDERE

“A complete Unknown” esce nelle sale il 23 gennaio ed è semplicemente un film da non farsi sfuggire. Che siate fan di Dylan o no, si tratta di un ottimo film, un sincero e intenso ed emozionante ritratto con delle interpretazioni che vedremo sicuramente candidate agli Oscar.

A Complete Unknown | Trailer Ufficiale | Dal 23 Gennaio al Cinema

Trailer ufficiale del film

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