Dopo il pluripremiato Parasite, opera che aveva conquistato critica e pubblico diventando il primo lungometraggio in lingua non inglese a vincere l’Oscar come “Miglior Film”, Bong Joon-Ho torna finalmente nelle sale. Questa volta, il regista sudcoreano porta al cinema Mickey17, adattamento dell’omonimo romanzo scritto da Edward Ashton (Mickey7 – Edward Ashton )
Robert Pattinson interpreta Mickey17 e Mickey18
MICKEY17- LA TRAMA DEL FILM
In un futuro distopico (ma forse non così lontano) Mickey Barnes si candida come “sostituibile” in un programma governativo che testa malattie e esperimenti mortali in nome della scienza. Mickey quindi, viene usato come cavia e ristampato con una stampante 3D ogni volta che una replica muore. Ogni clone è uguale all’originale: stesso carattere, stesso fisico e stessi ricordi. Un giorno però, Mickey17 sopravvive a una missione di colonizzazione e torna alla base per poi scoprire l’esistenza di una sua replica: Mickey18. Due copie identiche, però, non sono ammesse, e il loro destino sembra essere l’annientamento totale..
BONG JOON HO E LA FANTASCIENZA FILOSOFICA
Non è la prima volta che il regista dirige film di fantascienza, precedentemente al celebre Parasite -film che ha fatto si che il suo nome uscisse dalla nicchia per espandersi al grande pubblico- Bong Joon-Ho non è la prima volta che lavora a storie di impronta fantascientifica/distopica. Da Snowpierce al film Netflix Okja e prima ancora il bellissimo The Host, film travestito da b-movie, metafora di una grande riflessione politica-sociale.
Mickey17 è l’insieme di tutto il cinema di Bong Joon Ho: da snowpierce prende i tratti caricaturali e spietati dei cattivi, da Okja le creature e la relazione tra l’essere umano e le altre specie, con Parasite condivide la critica alla società e al capitalismo mentre con The host ha in comune il protagonista reietto.
In questo film, vediamo quindi tutti i temi portanti della filmografia del regista che più di tutti ha avvicinato il pubblico globale al cinema sud-coreano. Mickey17 così come i film precedentemente citati non è un film che si limita al racconto fantascientifico, ma fa della fantascienza il suo punto di partenza per introdurre riflessioni sociali, etiche, esistenziali e politiche.
Mickey 17 – Warner Bros. Entertainment Italia
MICKEY17 E LA MANIA DELLA COLONIZZAZIONE
Che film fantascientifico sarebbe se gli umani non volessero colonizzare un altro pianeta? Colonizzazione e specismo sono alla base del film. Il villain della storia, infatti, non poteva che essere un uomo invasato da manie di grandezza. La politica che viene mostrata nel film prevede come fondamento il potere e l’affermazione di esso su altre specie o addirittura su un intero pianeta.
Il film inoltre invita a riflettere sulla definizione di alieno: se siamo noi a colonizzare un altro pianeta, siamo davvero sicuri che gli “alieni” siano le specie già presenti?
Mark Ruffalo e Toni Collette in una scena del film
L’ETERNO RITORNO NELL’EPOCA DELLA RIPRODUCIBILITA’ ARTIFICIALE
Nell’epoca della riproducibilità tecnica ecco che tutto è sostituibile, rimpiazzabile artificialmente. Tutto, inclusi gli esseri umani. La vita di Mickey diventa quindi un cerchio infinito in cui la parola morte perde significato. Eternamente Mickey ritorna alla vita, perdendo -direbbe Heidegger– la consapevolezza della propria mortalità e quindi della propria autenticità.
Bong Joon-Ho riflette quindi sul senso del tempo, sulla memoria e sul valore della vita: in una società “usa e getta” l’uomo è sacrificabile e replicabile. Dove giace dunque l’autenticità dell’uomo? cosa rende il vero Mickey diverso dai suoi cloni se ognuno ricorda e vive come l’originale? È etico “stampare” un essere umano e usarlo a servizio della società?
MICKEY17 E MICKEY18: IL DOTTOR JEKILL E IL MR. HYDE
Se finora le repliche di Mickey era identiche all’originale, arrivati alla diciottesima qualcosa cambia. Non c’è più un solo Mickey. Il clone 18 è una versione più aggressiva, decisa, irascibile. Il 18 è tutto quello che il 17 non è. Robert Pattinson si ritrova a interpretare quindi due personaggi completamente diversi e in lotta tra loro, riuscendo egregiamente in entrambi i ruoli. Per tutto il film, Pattinson cambia espressioni facciali e vocali, passando con naturalezza da un ruolo all’altro e dimostrando, ancora una volta, la sua versatilità recitativa.
Mickey18 e Mickey17 interpretati da Robert Pattinson
COM’ E’ “MICKEY17”
Il nuovo film di Bong Joon-Ho è un’opera fantascientifica, filosofica ma anche sarcastica e divertente. Tra un colpo di scena e un altro, il film cattura lo spettatore trascinandolo in un vortice fatto di azione, esistenzialismo, villain caricaturali, camici bianchi e strane creature e battute ironiche.
Non si può poi non menzionare la bravura del cast: da Pattinson nel suo doppio ruolo, al villain Marshall interpretato da un Mark Ruffalo che sembra aver trovato, dopo “Poor Things!”, la sua comfort zone nel ruolo dell’antagonista spietato e caricaturale.
Come non citare poi il resto di questo cast stellare: Toni Collette, Steven Yeun e Naomie Ackie. Perfetti nei ruoli.
Oltre all’aspetto visivo e attoriale, ciò che più funziona all’interno dell’opera è la sceneggiatura: dalle battute a sfondo sociale alla caratterizzazione dei personaggi. Come spesso accade nel cinema di Bong Joon-Ho, i personaggi, pur avendo una loro caratterizzazione personale, possono essere interpretati attraverso la dicotomia loser-villain. Il regista ha più volte rappresentato la società come la coesistenza di due poli opposti, ne è l’esempio perfetto la scena dell’alluvione in Parasite.
In Mickey17 la storia del protagonista inizia da un atto di disperazione, come gran parte dei personaggi di Bong Joon-Ho: reietti, disperati, poveri in contrapposizione agli antagonisti sfarzosi, superficiali e potenti.
Mickey17 è l’ultima imperdibile fatica di Bong Joon-Ho e va vissuta al cinema.
Il trailer ufficiale del film
Mickey17 vi aspetta nelle sale dal 6 marzo 2025.
